Lycosa tarantula Linnaeus, 1758

(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Arthropoda von Siebold, 1848
Subphylum: Chelicerata Heymons, 1901
Classe: Arachnida Lamarck, 1801
Ordine: Araneae Clerck, 1757
Famiglia: Lycosidae Sundevall, 1833
Genere: Lycosa Latreille, 1804
Italiano: Ragno lupo
English: Tarantula wolf spider
Français: Lycose de Tarente
Deutsch: Apulische Tarantel
Español: Tarántula
Descrizione
Si usa far derivare il nome taranta dal toponimo di Taranto oppure dal fiume Tara, vicino anch'esso a quest'ultima città. La credenza voleva che il morso di questo ragno provocasse una particolare malattia, detta tarantismo, caratterizzata da una condizione di malessere generale e una sintomatologia psichiatrica simile ma distinta dall'epilessia, e si riteneva che fosse possibile neutralizzare gli effetti del veleno saltando e sudando: da ciò la credenza popolare che la danza e la musica potessero risanare dalla malattia. Il termine taranta è infatti anche usato come sinonimo di "pizzica", la danza e il genere musicale generato dal tarantismo. Una conferma scientifica a questa pratica arriverà solo nel 1979, quando un neurofarmacologo statunitense scoprirà perché i movimenti convulsi ed estenuanti della danza provocano nel corpo il rilascio di endorfine la cui azione, unita all'assunzione di molta acqua per indurre il vomito risulta lenitiva e talvolta conduce alla guarigione clinica. Le diverse ricerche che sono state effettuate su tale fenomeno assieme alle testimonianze dei medici locali, hanno però ampiamente provato che, la Lycosa tarantula faceva semplicemente da capro espiatorio per via dell'aspetto vistoso e per il morso doloroso (anche se praticamente innocuo) mentre il tarantismo viene spiegato come un fenomeno di origine psicosomatica. Oggi il termine "tarantola" viene per lo più attribuito, impropriamente, ai ragni giganti che popolano i continenti americano, africano ed asiatico. Più correttamente si parla di migalomorfi o più semplicemente di migali. Alla denominazione di Tarantola si associa l'immagine di mostri terrifici e dal veleno mortale. Ad onor del vero delle oltre 800 specie riconosciute (si presume che oltre la metà siano ancora da scoprirsi), nessuna di esse è in grado di uccidere l'uomo e il più delle volte il morso esaurisce i propri effetti in modo assolutamente simile a quelli provocati dalla puntura di una vespa. Le dimensioni, la delicatezza e la sinuosità dei movimenti, la nomea intimidatrice e la loro storia, vecchia di oltre 400 milioni di anni, hanno alimentato nel corso dell'ultimo decennio una vera e propria passione. Al pari di serpenti e rettili in genere, anche i ragni giganti hanno cominciato ad essere allevati e mantenuti nelle case di molti italiani. Nel 2003 però è stata approvata una normativa che impedisce la detenzione e il traffico di aracnidi pericolosi, categoria generale, oltre che generica, nella quale sono stati ricompresi, implicitamente e ingiustificatamente, anche le migali.
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Data: 31/08/1997
Emissione: Animali velenosi 8 v. Stato: Guinea-Bissau |
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